Canna da Pesca

L’operazione Canna da Pesca parte dal presupposto che un progetto di sviluppo non deve fornire il nutrimento alle persone interessate dal progetto, ma deve fornire gli strumenti necessari a procurare questo nutrimento.

I Giardini della Falesia”, da cui nasce questa operazione, sono il contesto in cui ci si è mossi per realizzare quello che abbiamo chiamato ”Canna da pesca”: i mezzi necessari a formare i laghi lungo tutto il corso della Falesia di Bandiagarà Pais Dogon Regiòn de Mopti, Mali.

escavatore canna da pescaLa scelta dei mezzi è stata concordata con le autorità locali e l’impresa che gestirà, per nostro conto, questi mezzi:

  • Un escavatore FIAT-HITACHI 130W.
  • Un camion IVECO 190 tre assi ribaltabile.
  • Un camion IVECO 119 due assi con braccio Grù dietro cabina, sempre ribaltabile.

 

 

 

Con questa dotazione sarà possibile realizzare,nei prossimi cinque anni, come da convenzione con il Commune di KaniBonzon allegata, i laghi del progetto”I Giardini della Falaise”.
iveco 190 progetto canna da pesca

Nessun altro costo sarà sostenuto dalla nostra associazione per la realizzazione dei quindici bacini restanti.
Al termine dei quindici laghi, l’impresa che ci rappresenta in zona diverrà proprietaria dei mezzi usati.

 

 

 

 

Il costo di questa operazione è così ripartito:

Escavatore FIAT-HITACHI 130W.23.000
Camion IVECO190.7.000
Camion IVECO119.6.000
Passaggio Nave Genova-Lomè(Togo).10.500
Tasse doganali uscita porto Lomè.6.000
Tasse doganali Mopti.5.000
Spese trasferimento mezzi.5.000
Totale previsto.62.000

Fin qui le aride cifre che poco descrivono la bellezza intima del progetto che ha l’ambizione di fornire una vera e propria ”canna da pesca” ai ragazzi del luogo
per crearsi un futuro diverso e migliore di oggi. Questo “salto” di qualità del Progetto ”I giardini della Falesia”, che consente una accelerazione di tutto il progetto, passa dalla nostra possibilità di realizzare un solo bacino all’anno a tre nel medesimo tempo.

iveco 119 progetto canna da pescaQuesto salto di qualità è dovuto al dottor Iozia, presidente di Prosolidar che ha creduto nella bontà del nostro progetto, nella strategia che sta alla base di queste realizzazioni, e che ha, per questo motivo, deciso di finanziarlo.

Questo è il primo passo, di un lungo cammino fatto di tante ”canne da pesca”. Lungo tutti i Comuni (23) che si susseguono lungo gli oltre 240 km di falesia che si affaccia sul Sahel verso il Seno Gondo Maliano. Arrivando al confine del Burkina Faso.

Il nostro obiettivo, che portiamo avanti con progetti collaterali, come lo sviluppo della coltivazione della Moringa Oleifera, è quello di creare una zona microclimatica umida che contrasti in modo vincente la desertificazione in atto.