I progetti

Panoramica lago baobab

 

Dopo la prima esperienza con Amref, a cui sono andati i proventi della vendita del nostro calendario, abbiamo deciso di operare in proprio.

Nel 2003, come primo intervento abbiamo contro soffittato la scuola di Walia.

Nel 2004 è partita la nostra storia con l’avvio della realizzazione del primo lago di Se@SonRose. Ufficialmente inaugurato nel 2007.

Nel 2008, il lago dei Baobab realizzato a Endè è il secondo passo di un progetto globale più ampio dal nome “I Jardin de la Falaise” che coinvolge tutto il comprensorio del Comune di Kani-Bonzon e prevede la realizzazione di almeno altri 15 laghi nei siti designati dalle autorità locali, lungo la falesia di Bandiagarà.

Nel 2009, a Endè Wo, prende vita il “lago di Misurina”. Un bacino pietroso contenuto da una diga di cemento e pietre lunga cinquanta metri ed alta nel punto maggiore, quattro.

Nel 2010 a Kani-Kombolè ha preso forma il “lago del buon lavoro” o “Lac de Uana Birè” per dirla in Dogon.

Nel 2010 ci siamo impegnati nella costruzione di un pozzo a Pakutomoni, villaggio perso nel “Seno Gondo” senza pozzi propri.

Nel 2011 abbiamo costruito altri due pozzi a largo diametro e dato il via al progetto “Canna da pesca”.

Il 2012 ci vede fermi a causa della guerra scatenatasi in quei territori.

Ripartiamo nel 2013 con il progetto “Nastro di Moebius” che inizia a essere operativo a novembre.

Il 2014 ci vede impegnati nella realizzazione di una ventina di pozzi con pompa manuale. L’inizio della costruzione di un lago a Wanna, l’inaugurazione del lago Prosolidar a Kani Bonzon e quella del lago Merlino a Dogo Do.

Nel 2015 prende vita il progetto “Renaissance” con il quale ridaremo vita ai pozzi guasti con le prime rinascite previste per il 2016.

Il 2016 ci vede impegnati nella realizzazione di un progetto agricolo che prenderà il via entro l’anno

Nel 2017 il progetto agricolo è realtà e parte lo studio di fattibilità per la trasformazione e conservazione dei prodotti orticoli.

Nel 2018, data la recrudescenza di guerre tribali e dell’instabilità generale della nostra zona di intervento, siamo costretti a fermare i progetti non ancora terminati.

Nel 2019 ripartiamo con un progetto agricolo nel sud del Paese sulla scorta dell’esperienza maturata con il progetto pilota di Walià, assieme ad altre associazioni.